Io A D O R O il natale.
Non per motivi religiosi (ridacchio ancora quando penso al mito), ma proprio per l’atmosfera, i regali da impachettare, i dolciumi, le luci, l’attesa dei regali che riceverò(che con l’architetto arriva fino a febbraio, pensate!)… Mi faccio andar bene pure il freddo e il mio cinismo passa al part time.
Peccato che quest’anno, come l’anno scorso, a casa dei miei sia peggio della striscia di Gaza: mia mamma e mia sorella sono ancora in lotta tra loro e mia mamma ancora non si è messa via il trasloco il quell’orrida casa. Conseguentemente ora sto cercando di buttare acqua sul fuoco, ma credo che i negoziatori dell’ONU in medioriente non facciano altrettanta fatica.
Per stare in campo neutro, avrei voluto fare natale in casa nuova, invitando i miei e spignattando un po’ così, ma alla sola idea l’architetto è inorridito. Per il natale lì, non per i miei.
Non lo so. Mi stanno veramente mandando tutto in vacca.
E hanno davvero rotto le scatole.
Purtroppo non ho soldi, ma davvero farei i bagagli e me ne andrei.