Zerbino (PP)

La psycho mi dice sempre che, se continuo a pretendere da me di fare wonder woman, mai mi verrà riconosciuto uno stato di bisogno e necessità.
Dall’architetto.
Gli altri non si fanno di queste pare.
Oggi mi portano il frigo. Che l’ho cambiato che è arrivato bottato.
E avrei voluto portare in casa nuova una borsa blu ikea piena di strafanti, tanto per iniziare un trasloco.
Nulla di importantissimo: qualche asciugamano, bicchieri, un apriscatole, lo zerbino…. nulla di che, ma ci tenevo.
Solo che la borsa era pesantuccia. Non da stramazzarci sotto, ma col caldo e la stanchezza… insomma da camminarci l’indispensabile.
E però è venerdì. C’è il mercato. Non ho il bus sotto casa, ma distante un 8-10 minuti a piedi. Ho chiesto all’architetto di portarmi a piazzale Roma, che non avevo il bus.
E lui “che palle, vai a piedi”.
C’è da dire che lui andrà all’ikea a prendere i resti di un supercarico fatto ieri. Quindi non è che sia a casa a non far nulla.
Di fatto quindi niente zerbino.

Peccato perché ci tenevo.

Il mio è un posto fisso

Il mio è un posto fisso. Cosa che mi permette di ammalarmi e avere ricadute senza paure e ansie, ma che mi sta stretto nella sua immobilità.
Ne abbiamo già parlato.
Ma è fisso anche in senso logistico, e questo comporta che ogni mattina feriale io sia seduta su una determinata sedia a una invariante scrivania.
Il che mi porta ad addolcire l’ambiente che mi circonda, che io sento ostile per vari motivi, attraverso mini pelouche, portapenne colorati, post-it e stampe simpatici e quelli che io considero beni di prima necessità: bottiglia d’acqua, tazza, bollitore e filtri di tea.
Pure ad agosto!

Oggi avevo un corso di informatica in un’aula fredda, umida, buia e triste. E pioveva.
Sono morta di sete e di freddo e nemmeno un tea caldo a scaldarmi!

Appena ho soldi da buttare, mi compro una tazza termica tipo quella che ho regalato a AB!

E tra poco sono in ferie

Brutto periodo. Brutto brutto brutto. Sono troppo stanca, immotivatamente. Spero sia il tempo ballerino che non mi dà modo di… acclimatarmi, perché la mole di lavoro&stress non giustifica crolli del genere.

Oggi devo fare la valigia. Altra ansia.

E tra poco sono in ferie, lontana da casa; lontano da mia mamma; lontana dalla mia miciotta; lontana da AB; lontana dal mio medico, che per quanto new, è sempre mio; lontana dai miei farmacisti di fiducia (trauma ancora non risolto). E sola con l’Architetto.

 

Se non torno, mandate i soccorsi.

Hot

Non vedo l’ora che arrivi l’estate. Il che è un controsenso con la sclerosi multipla, ma tant’è…

Io ho sempre freddo. Non sempre semprissimo, ma in media molto più dei miei amici.

Quindi nonostante sia che con il caldo la sclerosi “peggiora”, io sono stufa di avere i piedi congelati e quindi meglio boccheggiare sul divano, che girare coi i miei imbarazzanti calzini multistrato!