Nuovi successi

Oggi sono fiera di me.
E felice.
Ok, dall’inizio.
Ieri ho fatto un po’ di shopping, e avrei voluto prendermi un bel cappottino a fiore. Purtroppo non mi andava bene e ho provato altre cose. E ho comprato una specie di cappa blu. Molto ampia, con un cappuccio. Carina, un po’ fuori dagli schemi. Ma appena sono arrivata a casa già avevo cambiato idea.
E ho deciso di cambiarlo.
Non l’avevo mai fatto prima. Anzi sì, ed era stata un’esperienza orribile perché le commesse allora mi presero proprio per il culo. Ma ero piccola. Oggi non avrei voluto andare da sola, avrei voluto avere un’amica, una spalla. E invece.
E sono andata. Mi tremava la voce, balbettavo, ma ho sorriso, sono stata educata e vawoohm! CAMBIATA!
Con un’altra giacca grigia, molto bon ton, molto me.

E poi alle 5.40 mi sono alzata dal divano. E sono andata a aquazumba. Da sola! Certe sessioni dovrebbero bruciare e rassodare doppio.
Farò una petizione in merito.

E quindi sì, sono veramente fiera di me.

Fenomenologia dell’aquazumba

Oltre ad aquagym, corso al quale mi sono diligentemente iscritta a ridosso delle pantagrueliche feste natalizie, e conscia delle prossime frittelle carnevalesche, ho iniziato anche aquazumba, nuovo corso per ora monosettimanale. Che è mille volte più divertente. Un po’ perché c’è pure AB, che stoicamente parte un’ora prima da casa, ovvero quando io mi alzo dal letto; un po’ perché è meno ripetitivo. Piccolo problema: lo fanno di domenica. MATTINA! Per fortuna che è a biglietto, che se (quando?) ne perdi una, almeno non hai buttato i soldi, o proprio non li spendi.

L’unico problema dello sport salterino in acqua è la ciccia che ondeggia incontrollabile. Sinceramente non ricordo se fosse così anche a zumba asciutta, ma spero che rientri tutto nel generale e miracoloso massaggio acquatico, perché è una sensazione molto imbarazzante e mica tanto gradevole.

Comunque se aquagym è tecnico e ripetitivo (due palle), aquazumba è più ballato, amplificando così l’impressione di vedere una ventina di foche con imbarazzanti cuffiette che saltellano, si sbracciano e sculettano fuori tempo, sotto la guida di una discinta, iperallenata, urlante e sorridente istruttrice. Che, ricordiamolo, è in un ambiente con un tasso incredibile di umidità (se ne sta fuori dall’acqua) e pure lei di domenica mattina.

Comunque mi piace. Punto. Mi dà proprio soddisfazione. E dal mese prossimo faccio la combo piscina-palestra-aquazumba (perché c’è AB e perché è la versione più cheap).

Ovviamente tutti, dalla mamma alla neurologa, mi ripetono che non mi devo stancare TROPPO. Ma sappiamo tutti che l’attività fisica aiuta a rinforzare i muscoli e a renderli più resistenti; e poi overdose di endorfine che fanno essere felici (sicuramente troppo stanche per brontolare); e la mia stanchezza non è dovuta a qualcosa che faccio, ma a cause neurologiche, un po’ di ginnastica non la aggraverà di certo; e infine ok, non eccederò.

Ad ogni modo la domanda è: non sono già stanca di base? E allora scusate ma andando in palestra almeno mi stanco per qualcosa.