E’ la sclerosi, bellezza

L’altra notte non ho chiuso occhio. Paura? Ansia? Dolore? No: Architetto stronzo.

Per farla breve, ho passato la nottata in divano, tentando di prendere sonno con un libro noioso e la tv: missione impossibile e nottata in bianco.

E ieri, contro ogni previsione, contro ogni buon senso, contro ogni timore, non ero stanca.

Assonnata sì, molto. Ho bevuto caffè e tea a forma di tea in maggiori quantità del solito, una vaga tachicardia di sottofondo aumetata verso sera, tutto questo certo, è fisiologico, è normale dopo una notte insonne. Ma non ero stanca, che per noi SMer si legge non facevo fatica a fare nulla.

Sua Molestia [cit.] ieri si è presa una pausa.

Capita eh, e più spesso di quanto sembri: la stanchezza di fine giornata ha mille altre ragioni, non da ultima l’ansia e una buona dose di pigrizia. Però ieri è davvero successo il miracolo. E invece di godermelo, ho passato la giornata a chiedermi: “e ora come glielo spiego?”.

Perché cose così possono farti perdere la faccia in un nanosecondo! Voglio dire: cerchi di trasmettere il concetto di “fatica a fare qualcosa tutto”, che è qualcosa che gli stessi neurologi accettano come dato di fatto, e dopo una notte insonne hai la forza e la voglia di girare per vetrine, persino un oulet, in pieni saldi e sui tacchi? o l’ikea spingendo un carrellone di zeppo mobili? No no: per fortuna che sono in convalescenza e l’Architetto ha un mucchio di cose da fare e quindi siamo stati a casina al calduccio, se no sarei stata R O V I N A T A!

Dice il poeta tu ne quaeris, scire nefas; e chi sono io per oppormi?

Nuovi successi

Oggi sono fiera di me.
E felice.
Ok, dall’inizio.
Ieri ho fatto un po’ di shopping, e avrei voluto prendermi un bel cappottino a fiore. Purtroppo non mi andava bene e ho provato altre cose. E ho comprato una specie di cappa blu. Molto ampia, con un cappuccio. Carina, un po’ fuori dagli schemi. Ma appena sono arrivata a casa già avevo cambiato idea.
E ho deciso di cambiarlo.
Non l’avevo mai fatto prima. Anzi sì, ed era stata un’esperienza orribile perché le commesse allora mi presero proprio per il culo. Ma ero piccola. Oggi non avrei voluto andare da sola, avrei voluto avere un’amica, una spalla. E invece.
E sono andata. Mi tremava la voce, balbettavo, ma ho sorriso, sono stata educata e vawoohm! CAMBIATA!
Con un’altra giacca grigia, molto bon ton, molto me.

E poi alle 5.40 mi sono alzata dal divano. E sono andata a aquazumba. Da sola! Certe sessioni dovrebbero bruciare e rassodare doppio.
Farò una petizione in merito.

E quindi sì, sono veramente fiera di me.