Il fondo

Oggi è stata una brutta giornata. Brutta come non me ne capitavano da tempo.
Sono rientrata a casa a pezzi, emotivamente e fisicamente.
L’architetto è rientrato e ci siamo messi a far finta di lavorare sulla casa. Progressi? Nessuno.
Ma non è questo il punto. Beh non solo.
Abbiamo discusso, e ci sono stati dei momenti in cui non riuscivo ad articolare una frase: le parole si affastellavano e si confondevano, non mi veniva una frase perfetta, e se la pensavo non riuscivo a dirlo. Mi capita ogni tanto, non spesso, ma quando sono in pessime condizioni: è uno dei disturbi cognitivi della sclerosi multipla, non è grave, non credo almeno. Non è nemmeno questo il punto.
Il punto è che l’Architetto mi ha aggredita, non proprio, ma apostrofata suona arcaico, dicendo che se non fossi stata in grado di articolare un pensiero avrei dovuto stare zitta.
Non mi viene una frase con cui chiudere.

4 pensieri su “Il fondo

  1. Quel ‘mi piace’ è in realtà un mio modo di donare supporto, più che altro. Mi dispiace per la situazione che descrivi. Ci vorrebbe più sensibilità…

    • Grazie. Ma devo essere tollerante, perché ci sono diversi fattori: la sclerosi multipla è una malattia infame anche per la “comunicazione”. Se tu mi vedessi, non mi diresti malata. Degenera (grazie al cielo e toccando ferro) nel mio caso molto lentamente, ma degenera. Purtroppo far capire questo agli altri non mi risulta facile, aggiungi che il mio compagno è molto concentrato su di sé e che spesso non vengo creduta, o meglio appare pigrizia, distrazione, noncuranza… Anche la SM viene interpretata come scusa libera tutti. È una lotta, pure con le persone che più mi amano, come mia mamma. Ogni tanto vinco, ogni tanto no.

      • Mi dispiace sentire questo. Ti auguro che questa degenerazione vada sempre più lenta e che, nel frattempo, tu possa trovare il sorriso e la comprensione di chi ti sta a fianco! Lo spero di cuore!

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