Il papà dell’Architetto ha avuto un infarto. Un brutto infarto.
L’hanno preso per i capelli, ma l’hanno salvato
E ovviamente l’Architetto è rientrato.
Gli ho chiesto come stesse, come si sentisse: “Giù, in un momento bellissimo e affollatissimo di impegni cade sta tegola sulla testa”.
È esattamente la mia diagnosi. Solo un po’ più drastica.
Oggi poi in una trasmissione radio hanno parlato di esperienze di ritorno alla normalità dopo una tragedia. Non sono riuscita a seguire la trasmissione, ero emotivamente troppo esposta, ma ho riflettuto su di me.
E per me la chiave è stata il compromesso. Con me stessa, le mie forze, le mie priorità.
È stato, è ancora e sarà spesso umiliante, ma l’alternativa è molto, molto peggio.
L’ha detto anche il fisiatra.